Con
le vittorie nei comuni di Parma, Comacchio e Mira il Movimento 5
Stelle ha raggiunto un ottimo risultato, forse addirittura al di là
delle aspettative. Finalmente si potranno vedere all'opera, nel
governo dei comuni conquistati, e si riuscirà a capire se sono una
bolla di sapone oppure un reale cambiamento come molti, me compreso,
sperano.
Per
molti, sempre me compreso, risulta un po' strano l'atteggiamento di
apparente trionfo dei dirigenti del PD che parlano di “vittorie
storiche”. Ecco il testo di una notizia Ansa che riprende le dichiarazioni del sito del PD sui ballottaggi: «Il
Pd e il centrosinistra ''hanno vinto ovunque''. Lo dice il
responsabile Enti Locali Pd Davide Zoggia che parla di ''vittoria
storica a Monza, a Como, oltre a Genova, Piacenza, Alessandria,
Lucca'' pur ammettendo il vantaggio di Pizzarotti a Parma dove ''il
centrodestra, dopo 15 anni di suo malgoverno ha appoggiato'' il
grillino.” »
Il grafico di Bersani; 95 sono i comuni in cui ha vinto il PD |
Oppure
Stefano Di Traglia, responsabile Comunicazione: «Il Pd e il
centrosinistra hanno vinto le elezioni amministrative 2012. Se
avessimo vinto anche Parma, le avremmo stravinte. Ora prepariamoci a
farlo in Italia, che il lavoro da fare sarà lungo e difficile».
Bersani,
sventolando un grafico a barre con fare aggressivo, afferma che la
vittoria è stata del suo partito “senza se e senza ma” e così
il quadro delle dichiarazioni di trionfo è completo.
A
parte l'interessante, e rivelatrice, spia linguistica di quel
“vincere Parma”, invece di “vincere a Parma” che rivela
un'idea di appropriazione che fa venire un po' i brividi perché
manifesta una concezione della politica molto lontana dall'idea di
essere al servizio dei cittadini, sembra che la vittoria dei
“grillini”, come dicono sprezzantemente in quegli ambienti, non
ponga nessun problema di cambiamento generale per la politica e i
partiti, e in primo luogo per il PD.
E
questo problema è, a partire dalle elezioni amministrative dell'anno
scorso a Milano e a Napoli e dai referendum sempre del 2011, quello
della democrazia interna e del peso, nullo, che hanno le istanze dei
cittadini all'interno dei partiti, PD compreso: che possibilità
avrebbero avuto, i ragazzi del Movimento 5 Stelle se, invece di fare
le loro liste, si fossero presentati nelle sedi locali del PD e
avessero detto che avevano delle idee per le prossime elezioni
amministrative? Nessuna, zero, al massimo sarebbero stati usati per
portare voti.
Se i dirigenti del PD pensano veramente di avere vinto le elezioni e che questa sia la prova che non ci sia niente da cambiare, se si chiuderanno a riccio in una deriva burocratica e politicista, tutta alleanze con altri partiti e difesa dell'esistente, allora saranno destinati al tramonto: non c'è più Berlusconi, con il suo orrore, a fare loro da paradossale stampella. Se invece vogliono rimettersi
completamente in discussione e lasciare finalmente spazio ai cittadini e ad una
nuova classe dirigente e soprattutto ad un programma che non sia
l'ennesima riproposizione del neoliberismo che è anche la base di questo governo, allora il fatto
di non aver perso le elezioni amministrative del 2012 può essere una
buona base di partenza per arrivare alla terza repubblica, che, se ci sarà, sarà la
repubblica dei cittadini, non la repubblica dei partiti.
Intanto
auguri, soprattutto ai sindaci del Movimento 5 Stelle, perché, loro, forse,
sono l'inizio del cambiamento.
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