venerdì 17 giugno 2011

Stefano Rodotà sul quorum ai referendum

Anche Stefano Rodotà, come Scalfari precedentemente, si è espresso a favore di una modifica del quorum che rende validi i referendum abrogativi.
Del suo articolo, Referendum, una vittoria che viene da lontano, pubblicato dalla "Repubblica" il 16 giugno 2011, riporto la parte che più interessa per la questione del quorum:

Guardiamo alle novità, allora, e alle prospettive e ai problemi che abbiamo di fronte. Il voto di domenica e lunedì ha restituito agli italiani un istituto fondamentale della democrazia - il referendum, appunto. Ma ci dice anche che bisogna eliminare due anomalie che continuano a inquinarne il funzionamento. È indispensabile riscrivere la demagogica legge sul voto degli italiani all'estero, fonte di distorsioni, se non di vere e proprie manipolazione. È indispensabile ridurre almeno il quorum per la validità dei referendum. Pensato come strumento per evitare che l'abrogazione delle leggi finisse nelle mani di minoranze non rappresentative, il quorum ha finito con il divenire il mezzo attraverso il quale si cerca di utilizzare l'astensione per negare il diritto dei cittadini di agire come "legislatore negativo". Si svilisce così anche la virtù del referendum come promotore di discussione democratica su grandi questioni di interesse comune.

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