sabato 11 giugno 2011

Il quorum ai referendum va abolito



Oggi è sabato e domani si comincia a votare. Al massimo lunedì sapremo come è andata a finire.In tutti i casi e indipendentemente da qualsiasi risultato, la questione centrale mi pare quella del quorum.

L'esistenza del quorum ha prodotto un dibattito completamente falsato. I sostenitori del NO, posizione assolutamente legittima, di fatto non hanno fatto campagna elettorale, perché preferiscono sfruttare la rendita di posizione costituita da quel 20 % circa di persone che comunque non va a votare. Quindi si sono sentite solo le ragioni dei sostenitori del Sì, che, malgrado le energie profuse, potrebbero perdere il referendum nel caso non si raggiungesse il quorum. Inoltre tutti i dubbiosi, quelli che magari vorrebbero capire di più, che ad alcuni quesiti avrebbero votato No ed a altri Sì, quelli che avrebbero preferito qualche analisi tecnica, non l'hanno trovata o se la sono dovuta cercare da soli su Internet.

Vorrei ricordare a tutti, sostenitori del Sì e sostenitori del No, che nel 1974, quando ci fu il primo referendum abrogativo della storia politica italiana, quello sul divorzio, votò quasi l'88 % degli aventi diritto e che vinse il No con il 59 % dopo una campagna elettorale molto intensa: sarebbe stata la stessa cosa se i sostenitori del No avessero fatto la furbata di non andare a votare?

Come dicono gli anziani (come me): altri tempi. Certo: negli anni Settanta la politica era considerata in maniera molto diversa rispetto ad adesso, la partecipazione e la fiducia nei partiti erano sicuramente molto più diffuse di quanto non sia ora, ma proprio per questo motivo, pena la perdita di uno strumento fondamentale di democrazia diretta quale il referendum, la questione del quorum va completamente rivista: il quorum, semplicemente, va abolito, come, peraltro, avviene già per i referendum che riguardano la conferma delle leggi costituzionali.

Il quorum va abolito anche per un'altra fondamentale ragione. La nostra democrazia non sta tanto bene, ha preso delle tendenze pericolosamente oligarchiche, basti pensare alla legge elettorale, la famosa "porcata", che non permette di esprimere la preferenza nella scelta dei candidati e che ci costringe a votare su liste bloccate. Io penso che la migliore cura per la democrazia sia solo attraverso un suo aumento, cioè attraverso un maggior potere ai cittadini rispetto ai rappresentanti, in particolare in un momento come questo in cui i nostri rappresentanti godono di una scarsissima fiducia nel paese. L'abolizione del quorum nei referendum abrogativi è un primo passo verso questo maggior potere: i politici saprebbero che se una legge fosse palesemente contraria al sentire di noi cittadini, noi avremmo la possibilità di eliminargliela, senza trucchetti.

Detto questo, buon voto a tutti, sostenitori del No e sostenitori del Sì e che i furbastri si vergognino.


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