sabato 11 febbraio 2012

La Grecia, il debito e la finanza "creativa"

L'otto febbraio, sulla "Repubblica" è uscito un articolo di Stefano Rodotà (Se le banche lanciano i bond della morte), che informava sull'emissione, da parte della Deutsche Bank, di un nuovo prodotto finanziario (DB Kompass Life 3) presto definito dai commentatori "bond morte". Così Rodotà riassumeva la questione:

Si individua negli Stati Uniti un gruppo di cinquecento persone tra i 72 e gli 85 anni, si raccolgono con il loro consenso le informazioni sulle condizioni di salute, e si propone di investire sulla durata delle loro vite. Più rapidi sono i decessi, maggiore è il guadagno dell'investitore, mentre il profitto della banca cresce con la sopravvivenza delle persone appartenenti al campione.

Mi rendo conto che è piuttosto difficile credere che tutto ciò esista veramente e quindi aggiungo altri due collegamenti ad articoli sullo stesso argomento:
GERMANIA: DEUTSCHE BANK PARTITA A SCACCHI CON LA MORTE!  è un articolo di Icebergfinanza, un blog di informazione finanziaria, in cui ci sono riferimenti anche ad altre notizie in proposito, sia in articoli dello stesso sito, sia sul "Corriere della Sera" in un pezzo del 2008. 
Ne parla anche l'"Avvenire", in Il bond sulla morte, ritratto della finanza in cui, giustamente, si punta soprattutto sugli aspetti etici della vicenda.
Insomma, incredibile ma, purtroppo, vero. Immagino che si possa cinicamente dire "E' la finanza, bellezza!" e che solo gli ingenui come me possano trovare qualcosa di strano e immorale in questa nuova (ormai neanche tanto) "opportunità per gli investitori", come immagino sia stata definita da qualche consulente finanziario che l'ha voluta vendere ad un proprio cliente.  Non riesco, però,  a non provare un'intensa rabbia, pensando che, in questo momento, la Grecia sta rischiando il collasso e noi in Italia siamo chiamati a sacrifici di grande portata, per salvare un sistema economico e finanziario che usa strumenti di questo tipo.
A questo proposito consiglio di vedere un documentario, Debtocracy, che è sulla crisi greca e su come la finanza stia strangolando questo paese (ed immagino anche il nostro) e poi, magari, ripensare a chi in questo momento sta guidando il nostro paese: io non ho tutta questa straordinaria fiducia in chi è stato consulente della Goldman Sachs, forse sarò fermo a categorie ormai antiquate, ma l'ultima persona che vorrei in questo momento alla guida del governo italiano è un esponente di una versione aggiornata del neoliberismo tatcheriano.

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